Ammiro da sempre coloro che affrontano il nuovo anno con quella giusta dose di entusiasmo e positività tali da renderli brillanti e frizzanti già all’alba del primo gennaio.
Gennaio è da sempre, per me, un mese caratterizzato dalla pigrizia e da un intorpidimento senza eguali. Fatico a carburare e i propositi per l’anno appena cominciato non riesco a formularli lucidamente.
La carica emotiva di cui sopra la riservo, piuttosto, al mese di settembre che già dai tempi della scuola è il mese che caratterizza più di tutti la sensazione di rinascita e di nuovi inizi.
Comunque, questo semplicemente per dire che quest’anno la ripresa è lenta e faticosa per tutti noi, forse anche a causa:
- dei tanti giorni di ferie (per quanto mi riguarda) che hanno decisamente rallentato i miei ritmi vitali di norma piuttosto frenetici e inflaccidito la muscolatura in generale;
- dei diciassette giorni di vacanze natalizie per i bimbi, che rendono ardua la ricollocazione sulla scacchiera di impegni scolastici, ludici e sportivi;
- della quantità abnorme di leccornie e dolciumi, ma anche di giocattoli e attenzioni ricevute, assieme a quella irrefrenabile voglia di coccole tipica dei giorni di freddo polare dalla quale proprio non si riesce a prendere le distanze. Non adesso, almeno;
- dei quattro cartelli arancioni affissi all’ingresso della scuola dell’infanzia che già oggi annunciano, nell’ordine: casi di pediculosi, varicella, parotite e scarlattina. Tutto ciò a soli due giorni (due!) dal rientro dalle vacanze natalizie. Questo non è incoraggiante;
- degli approvvigionamenti di ricordi preziosi e morbidi che ancora non sono riuscita a sistemare adeguatamente nella memoria. Le serate trascorse davanti al camino in Belgio, i kg di frites e boulettes trangugiati in compagnia, il gironzolare intirizziti per le strade di Liegi, l’odore di umidità che ristagna nei vecchi caffè del centro, le luminarie sfavillanti in Alsazia e il nostro essere sempre un po’ girovaghi, anche se siamo in tanti e il nostro furgone sembra sempre un po’ più stretto;
- degli abbracci e dei baci, ricevuti in abbondanza e in ordine sparso dai parenti e dagli amici di sempre, che non si sa se quest’anno che viene se ne riceveranno altrettanti;
- del gelo che immobilizza tutto e rende i movimenti più lenti. E ieri ho già pronunciato due volte la frase: “Arriverà la primavera!”;
- del mio riciclare biecamente vecchi post per dare la sensazione di essere sul pezzo, quando invece la pigrizia diffusa coinvolge anche i polpastrelli che sfiorano appena la tastiera;
- di quella sana ma inquieta sensazione di sempre di non bastarsi mai, di aver bisogno di rinnovarsi, di alienarsi, di aver fame di tutto, di alleggerirsi un po’.
… E buona ripresa lenta a tutti…
Anche per me è Settembre il mese in cui faccio propositi, Gennaio mi intorpidisce il cervello, troppo freddo per ragionare con cognizione di causa 🙂
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Ciao Sempre Mamma! Aggiungo anche te alla lista, allora! Buona serata…
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buondì gisella, un abbraccio
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Ciao Splendida. Oggi ne ho bisogno! 😎
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❤
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Mah, sarà… ma io sono refrattaria sia a gennaio sia a settembre: sembrano la controparte di due enormi lunedì formato annuale! Comunque… come sai noi abbiamo passato splendide vacanze, sempre malati, e le sole borse fatte e disfate sono quelle dell’ospedale 🙂 Però quello che dici, della fame e del bisogno contemporaneo di alleggerirsi, è azzeccatissimo: mi sento proprio così, forse il trucco starebbe nel riempirsi, ma di cose leggere? 😉
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Ottimo, Madda…. il riempirsi di cui parlavo era essenzialmente metaforico…. Ho fame di letture, di incontri, di momenti ! Mi alleggerirei, per contro, di alcuni pensieri o paranoie che riconosco essere inutili! Adesso la valigia da e per l’ospedale buttala, però. …☺
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Anche per me è Settembre il mese della ripartenza, quello dei progetti e delle prospettive a lungo periodo. A gennaio invece … che fatica! Come ti capisco …
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Siamo tutti sulla stessa barca… in buona compagnia!!!
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Sulla roba da mangiare credo tutti! Sì è un periodo in cui il motore si ingolfa con tutto e con troppo e poi per ripartire…. ce ne vuole….
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Ripartire è dura. Eppure basta davvero anche solo un minuscolo motivo per ritrovare la carica….. 😊 Per me, oggi, è anche solo una chiacchiera al caffè. ..
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Aggiungo che sul tema della lentezza, mi ricordo bene un tuo vecchio post che dovrei stampare e rileggere all’occorrenza!!!
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Sì quello della lumaca …. te lo dedico, Marghe! ♡♡♡Ps anch’io quel post dovrei tenerlo a mente un po’ più spesso. Predico bene e razzolo male, ourtroppo…☺☺☺
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Uh grazie!!! Me li ricordo bene, siamo tutti dei bravi predicatori 😉
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Ho fatto bene a spolliciare sulla difucia, vedi? 😉 In particolare mi hanno fatto morire gli ultimi due punti…il fatto di riciclare vecchi posta per sembrare sul pezzo, anziché intorbiditi e rallentati dal freddo e quella voglia di non so che, fame un po’ di tutto, probabilmente abbiamo lo stomaco dilatato dai bagordi e desideri sopiti che bussano impazienti 🙂 Ciao cara, avevo bisogno di un post così, grazie!
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Il riciclo è un’attività che io pratico e di cui vado fiera…ma farlo con i vecchi post (tipo quello sulla Befana , che è esattamente di un anno fa) mi provoca un po’ di vergogna!!! Sullo stomaco dilatato, poi, sfondi una porta aperta…. Baci Cara!!!
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