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Perché Walt Disney ha tolto le mamme?

Qualche sera fa  chiacchieravo con un’amica in merito alle nostre preferenze sui classici Disney.

Inutile dire che nel mio cuore resta sempre il grande classico La Bella e la Bestia, che ha per me un significato affettivo e simbolico molto forte. E’, infatti, una delle mie favole preferite in termini di riferimenti pedagogici ed esistenziali e mi riavvicina alla ragazzina che ero quando, ancora ventenne, facevo da baby sitter alla dolce Ludovica, colei che mi ha collegato per la prima volta con il mondo dell’infanzia e che ha tramandato il suo nome alla mia prima figlia.

(Ciao Ludovica, ti voglio bene! Hai un posto sempre speciale e unico nella mia esistenza. Quante volte abbiamo guardato La Bella e la Bestia insieme sul divano?). Scusate il siparietto patetico, ma so che lei mi legge!

Nel mio cuore occupano un posto importante, però, anche Cenerentola, di cui ricordo ancora uno dei primi libri Disney di quando ero piccina, con la copertina cartonata e azzurra, e Biancaneve, grande classico intramontabile (ma che, onestamente, mi era un po’ meno simpatica di Cenerentola, sarà anche perchè aveva quella voce un po’ così…). Fra le nuove eroine, infine, Rapunzel secondo me è davvero deliziosa!

Dopo di loro sono arrivate tutte le altre principesse: Aurora, Mulan, Ariel, Jasmine di Alladin e così via.

Io e la mia amica constatavamo, come se avessimo scoperto l’acqua calda, che tutte queste eroine non hanno la mamma! Ci siamo poi soffermate su altri protagonisti del mondo Disney, anche maschili, quali Nemo, Pinocchio, Mowgly… Tutti senza mamma! E che dire, invece, dei classici in cui la mamma, miracolosamente esiste ma fa una brutta fine? Penso a Bamby, oppure a Dumbo…

La questione si faceva terribilmente seria e anche un po’ inquietante…

Da una veloce sbirciata in rete mi rendo conto che io e la mia amica non stavamo affatto scoprendo l’acqua calda e che il fatto che Walt Disney abbia tolto le mamme è un dato di fatto riconosciuto e dibattuto da tempo.

Le due spiegazioni principali che ho trovato sono le seguenti:

  • spiegazione narrativa: trattandosi di storie di formazione riguardanti e rivolte ai bambini,uno dei temi universalmente affrontati nelle pellicole Disney è quello della crescita. Si è ritenuto che in assenza dei genitori tale crescita e assunzione di responsabilità avvenga più rapidamente. Insomma, rimuovere i genitori costringe a maturare più in fretta. Sì, ma perché sempre la mamma???
  • spiegazione autobiografica: Walt Disney, all’apice del successo, decide di regalare un’abitazione ai propri genitori. Proprio nella casa da lui donata si verifica una perdita di gas. Sua madre muore tragicamente e il papà rimane gravemente malato a seguito dell’incidente.

Mh… Non so. Queste due teorie non mi convincono del tutto.

La prima non mi convince perchè la figura genitoriale assente è sempre la mamma. Di papà, anche se poco e magari marginali nella vita dei protagonisti, ce n’è, ma di mamme no. Mai. O quasi.

La seconda non mi convince perché, come detto, Walt donò la casa e vide morire la sua mamma quando ormai la sua carriera era già avviata e, in qualche modo, aveva già provveduto a “eliminare” le figure materne, almeno alcune.

La questione, non che non mi faccia dormire la notte (anche perché, insomma, già dormo pochissimo per altri motivi… Ehm…), ma mi appassiona, mi attanaglia e incuriosisce.

Qualcuno ha idee o riflessioni in merito? Non vorrei scomodare il Signor Disney, però vorrei tanto chiedergli…

WALT, PERCHE’ HAI TOLTO LE MAMME?

13 pensieri su “Perché Walt Disney ha tolto le mamme?”

  1. Ho io la risposta! Come tutti sappiamo le mamma sono MOLTO sagge (tranne quella di cappuccetto rosso..). restando in vita avrebbero sicuramente consigliato al meglio le figlie che di conseguenza non si sarebbero trovate in quelle brutte situazioni che hanno reso la storia avvincente…e questo walt lo sapeva!!!! Ah ah ah

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  2. Le eroine non hanno bisogno di mamme, sarebbe un po’ come perdere personalità . Le grandi eroine se la cavano da sole, devono essere donne e superare ogni ostacolo con le proprie forze. Per essere eroine poi, devono avere alle spalle vissuti tragici…come la perdita della mamma. Così …già diventa più immediato e scontato immedesimarsi nel personaggio sfortunato e la storia si evolve in modo ovvio. Gisella ma dico… con tutto il sonno perso, come fanno a girare ancora neuroni attivi nel tuo emisfero?

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  3. Io la vedo così: se un personaggio è dotato di genitori è più vincolato nei comportamenti, nel senso che se un bambino partisse per chissà quale missione lasciando i genitori a casa ci chiederemmo per tutto il film “Ma che genitori del cavolo che lo lasciano andare o che lo hanno lasciato scappare”. Oppure diremmo “Ma che stronzetto che parte lasciando i genitori in angoscia”. D’altra parte se pensiamo a tutti i cartoni animati tipo Heidi, Marco, Remì, ecc, hanno tutti una sfiga cosmica da questo punto di vista!

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    1. Escamotage narrativa anche secondo te, Lello! Forse è davvero come dici tu. Sulla sfiga cosmica… Nessuna obiezione! Se, ancora oggi, ripenso a Candy Candy Anna dai capelli rossi o, peggio ancora, Remi mi viene un groppo in gola! !!!

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  4. Eh, perché? Brava Gisella, ottima osservazione… Anche io ultimamente mi sto dando ai classici Disney con la mia piccola di 4 anni, e ho notato questa assenza di poverenoimamme! Però, se guardi Brave-Ribelle, noterai che almeno in quello la figura della mamma non sono è presente ma addirittura prevarica quella del padre. L’ho trovato molto carino quel film.

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